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14 Agosto 2023

Svalutazione: impatto su portafoglio ed ambiente nel 2023

La svalutazione dei beni è un’importante questione da considerare per raggiungere la sostenibilità ambientale e ridurre gli sprechi. Nella società contemporanea, l’acquisto di beni e prodotti è un’attività quotidiana per la maggior parte delle persone. Tuttavia, spesso ci si rende conto che questi beni non erano poi così fondamentali e verranno usati raramente.

 

Per di più,  il valore di questi beni diminuisce rapidamente nel tempo, fino a diventare completamente irrilevante in un periodo relativamente breve. Questa svalutazione può essere dovuta all’usura fisica o all’obsolescenza programmata dei prodotti, che li rende presto obsoleti e inutilizzabili. Un computer da €1000 dopo 5 anni avrà il valore completamente azzerato, mentre una macchina perderà l’80% del valore iniziale a distanza di 10 anni.

Ciò solleva questioni importanti riguardo alla sostenibilità e alla gestione dei beni, sia a livello individuale che aziendale.

Come possiamo gestire al meglio i nostri beni per ridurre gli sprechi e massimizzare il loro valore nel tempo?


In questo contesto, il deprezzamento dei beni assume un ruolo fondamentale e diventa un aspetto cruciale da considerare in molte situazioni, dalle scelte di acquisto personali alle strategie aziendali. In un’azienda, il calcolo della svalutazione dei beni di consumo acquistati è importante perché può fornire una riduzione delle imposte dovute. Questo perché il valore di un asset ad uso aziendale può essere elencato come spesa per quell’anno. Queste spese aggiuntive ridurranno il reddito imponibile, che di conseguenza riduce l’importo delle imposte dovute. Come nel caso del telefono aziendale dove si ha iva detraibile al 100%. Questo spiega l’irrazionalità con il quale molti beni funzionanti vengono inspiegabilmente smaltiti e rimpiazzati l’ anno successivo dalle aziende.

La svalutazione può essere calcolata con un metodo a quote costanti per il calcolo della perdita di valore dovuta a tempo e usura.

Per esempio, a quanto posso vendere un computer usato?

Per calcolare la svalutazione di un computer sono necessarie due informazioni: il prezzo del computer al momento dell’acquisto e quanti anni sono trascorsi da quel momento. Per calcolare la diminuzione di prezzo a distanza di un anno è sufficiente detrarre il 20% dal prezzo di acquisto. Ad esempio, se un computer costa € 1.000,  a distanza di un anno il suo valore sarà di € 800. Per gli anni successivi è necessario sottrarre la percentuale del primo anno per ogni anno di vita del prodotto in questione. In questo esempio, bisognerà quindi sottrarre € 200 per ogni anno. Il secondo anno risulterebbe in un valore di  € 600, il terzo di € 400, il quarto anno sarebbe di € 200 ed entro il quinto anno il computer si è completamente svalutato, fino ad un valore pari a zero.

Questa variabile è comunque soggetta al tipo di bene in questione, al modello e marca del bene di riferimento. Un computer Apple per esempio subirà una svalutazione di misura notevolmente inferiore rispetto a un Acer di simile prezzo e caratteristiche acquistato nello stesso periodo.

Al tempo stesso, esistono beni che, al contrario, acquistano valore col tempo come per esempio un orologio Rolex, una casa, un quadro di un artista quotato ma anche una buona bottiglia di vino rosso.

Per tutto il resto, come fare ad attutire la naturale svalutazione di questi beni senza però privarsene del tutto?

Il noleggio a breve termine fra privati “teik.it” è la soluzione ideale che stiamo promuovendo, nel caso che l’oggetto in questione venga usato occasionalmente come nell’esempio noto del trapano, la cui vita media di utilizzo effettivo prima dello smaltimento è di soli 12 minuti. Un abito da sposa viene utilizzato in media un solo giorno della propria vita. Un’auto invece resta parcheggiata il 95% del tempo.

Noi di teik.it abbiamo pensato a una soluzione, a cui stiamo lavorando, di noleggio a breve termine basandoci sui principi della politica di sharing economy.

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Categoria*: Ambiente, Economia
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